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Valerio, ha ventitré anni ed è uno studente umbro che frequenta la Facoltà di Economia a Roma. Valerio non è spensierato, non è spigliato e non ha amici con cui condividere la sua quotidianità: soffre di alcuni disturbi psicologici che lo inducono ad isolarsi, a ritirarsi in un mondo chiuso e asfittico. Le descrizioni delle emozioni del protagonista, le fortissime insicurezze, le fobie e le manie per arginarle, il suo isolamento scandito da giornate sempre uguali lontano da relazioni affettive, il calore e la consolazione ricercata nella cucina, in piatti sempre gustosi, fanno da fulcro alla narrazione. Il filo conduttore che tiene legata tutta la storia è la caparbietà di Valerio nel cercare di superare tali disagi, nel riuscire ad aprirsi agli altri, nel superare la difficoltà di accettarsi ed essere accettato... e poi non gli resta che vivere, vivere il più possibile.